Nei giorni scorsi diversi associati ci hanno contattato per il medesimo problema; in particolare un nostro associato ci ha comunicato e documentato che, nonostante abbia smesso di giocare a Pallavolo nel 2017 e risulti svincolato al compimento dei 24 anni, qualora ad oggi, decorsi 5 anni dall’ultima gara, volesse riprendere a praticare sport quale tesserato FIPAV, sarebbe costretto a corrispondere alla precedente società di vincolo l’indennizzo previsto dalle tabelle federali.
Questo atleta, con ogni probabilità, non riprenderà a giocare a Pallavolo.
In identiche condizioni si trovano atleti ed atlete, più o meno giovani, che vorrebbero prender parte a campionati minori, dove l’aspetto economico costituisce un fattore secondario, dove si gioca a Pallavolo per pura passione e, soprattutto, dove il dover pagare necessariamente un indennizzo per poter scegliere la propria squadra rappresenta la causa principale di abbandono.
Quanto ci viene riferito, se non smentito, dimostra, ancora una volta, come il vincolo sportivo, nella forma attualmente vigente, porti gli atleti ad allontanarsi dallo sport e come, invece, sia necessaria e improcrastinabile quella riforma che ne prevede la totale abolizione.
Abolizione, vogliamo ricordare, di un istituto come quello del vincolo sportivo ritenuto incostituzionale da molti cultori della materia.
A tal proposito si rappresenta che la scrivente Associazione Italiana Pallavolisti nei giorni scorsi ha inviato alla FIPAV una specifica richiesta di chiarimento, rendendosi come sempre disponibile per un confronto ed un dialogo.
Ad oggi la Federazione non ha ancora riscontrato la nostra comunicazione ma siamo fiduciosi che ciò presto possa accadere, con la speranza che situazioni come questa, con la ragionevole collaborazione di tutte le parti, possa andare incontro a pronta soluzione.