Si è svolto ieri un incontro tra le categorie sindacali di Slc-Cgil, Fisascat-Cisl, Uilcom-Uil dei lavoratori dello sport e la Cids che vede al suo interno le rappresentanze di atleti e atlete di diverse discipline e tecnici (AIC, GIBA, AIP AIR, ACCPI, AIAC) per stabilire un percorso comune contro il rinvio della riforma dello sport che, a seguito del blitz parlamentare di qualche settimana fa, è stata posticipata al 31 dicembre 2023 e di fatto rinviata sine die.
Tutte le sigle presenti hanno ribadito la consapevolezza di una riforma imperfetta ma che con la prevista proroga di un anno, come inizialmente dichiarato della stessa sottosegretaria in audizione, poteva trovare le opportune modifiche e soluzioni alle criticità persistenti, avviando di conseguenza il percorso virtuoso verso il riconoscimento dei diritti di base e delle tutele assicurative e previdenziali per tutti i lavoratori dello sport.
Le sigle sindacali partecipanti hanno condiviso la necessità improrogabile di ristabilire un termine per la piena applicazione della riforma all’interno dei tempi della attuale legislatura, senza il quale verrebbe meno ogni possibilità di confronto sui temi ivi contenuti, rendendo di fatto nullo un intervento legislativo che doveva rappresentare, dopo lunghi mesi di riunioni e lavoro di due governi, un sostanziale cambio di passo per tutto il settore.
Chi ha gettato il pallone in tribuna lo riprenda e lo rimetta al centro del campo. Solo con proposte concrete e un confronto sui contenuti anche con le organizzazioni di rappresentanza del settore si può dare un futuro allo sport italiano che, dopo la pandemia, ha assoluta necessità di essere ridisegnato e rilanciato, cominciando dai diritti di chi ci lavora.